set stage Capogrossi & sunglasses del 23 maggio 2013 h 16:28: ogni allievo indossa il proprio prototipo.
foto Cecilia Polidori
LABORATORY DESIGN methods by use of creative platforms -
Interactive Systems for the Creation and Evolution of Web Platform Projects,
Prototyping, Communication Strategy, Crowdsourcing Design, Processing Platforms,
an experimental project on interoperability of research and teaching of Data-Design
conducted through innovative scenarios and forms of organization of the processes
of interactive and collective learning.
PROJECTS, EXPERIMENTS AND PROTOTYPES WITH DIFFERENT MATERIALS.
deepsdesignbycp@gmail.com
piattaforma 1
DESIGN 2013/14 n 1 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-1.blogspot.it/

2
DESIGN 2013/14 n 2 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-2.blogspot.it/

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DESIGN 2013/14 n 3 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-3.blogspot.it/

English version

lunedì 25 novembre 2013

Emilio Pucci in 60's, dalle stampe alla Luna - 9 Autori - versione finale 10 post

presentazione a tutto campo della figura dello stilista nelle varie produzioni, 1  e post x 9 autori = totale complessivi 10 post accreditabili ad ognuno. va in Bibliografia. cp

Emilio Pucci in 60's, dalle stampe alla Luna - 9 Autori *


Il post è ancora in fase di elaborazione, troppa carne al fuoco, lo pubblico per rendere partecipi i coautori e ricevere le loro indicazioni, integrazioni e/o correzioni. Ovviamente ancora devo mettere a punto qualcosina. Spero che per quanto riguarda il testo in inglese ho impostato correttamente l'impaginazione, cioè il testo originale in piccolo e successivamente la traduzione più visibile.
Il testo è per gran parte una elaborazione dalle fonti di riferimento e dalle indicazioni dei coautori, eccezion fatta del paragrafo "Il segreto di Emilio Pucci" che è personale di Giuliana Randazzo e che mi è sembrato doveroso inserire ed evidenziare in quanto esprime molto bene l'idea dello stile Pucci.  
Ancora manca qualcosa...

Emilio of Capri, questo il nome con cui si diffuse il suo genio negli Stati Uniti, comincia la sua attività di disegnatore di moda nel 1947, per gioco, disegnando un capo invernale per un'amica. Questa venne immortalata a Zermatt (Svizzera) in uno scatto della fotografa Toni Frissell, reporter dell'Harper's Bazaar, riscuotendo un successo incredibile una volta pubblicata sulle pagine della nota rivista statunitense.
L'episodio lo incoraggiò a creare vestiti da donna, aprendo la sua prima boutique a Capri nel 1950, dove l'anno successivo prenderanno forma i pantaloni Capri.

Gina Lollobrigida indossa Pucci, collezione Vivara, 1968

 Campionario Stampe di Pucci da TASCHEN.COM -http://www.taschen.com/pages/en/catalogue/fashion/all/00372/facts.emilio_pucci.htm 
Pioniere della moda italiana, partecipò alla prima sfilata di moda in Italia, organizzata  da Giovanni Battista Giorgini a Villa Torrigiani a Firenze il 12 febbraio 1951, per i compratori dei più importanti department store americani.
Subito la sua produzione si contraddistinse per l'uso di colori brillanti e motivi vistosi e marcati, che tanto influenzarono la moda di quei decenni.
Gli anni 60 furono di inarrestabile ascesa per popolarità e creatività. L'avvento del nuovo decennio segnò il passaggio dallo stile Fashion del '50, ad una nuova moda, fatta di colori e tessuti stampati, liberamente ispirata alla Pop Art e alla Op Art, che scatenò la Puccimania.
"Pucci è stato uno dei primi brand dotato di un logo e un pioniere della diversificazione, firmando abbigliamento sportivo, oggetti per interni e accessori. La maison Pucci ha introdotto un tipo di tessuto leggero e stampato a colori vivaci e una nuova palette nella moda femminile, ed è sempre alla ricerca di nuove tecnologie nei tessuti e nella stampa"
Vanessa FRIEDMAN,  Pucci: Pucci fashion story, Taschen Books, Colonia 2011
Collezione di punta dei 60s è la collezione Vivara, dal nome di una delle Isole Flegree. La collezione spazia in tutti i campi, dai tessuti, appunto, alle ceramiche, per passare dai profumi. Il Vivara Parfum, prodotto per Pucci da Guerlain, diverrà una delle più longeve fragranze, disponibile ancora oggi sul mercato con diverse varianti.
Gli inconfondibili tessuti stampati, accompagnati da accessori coordinati e in alcuni casi persino da gioielli con cristalli Swaroski, tornarono in auge sul finire del secolo scorso.
Emilio Pucci, Collana Festone, Produzione Coppola & Toppo per D.Swaroski & Co., 1964
il flacone di Vivara Parfum riprende un brevetto di Pucci del 1950. 

Emilio Pucci, Vivara Parfum, Produzione Guerlain,  1966: Custodia od astuccio per flacone di profumo avente l’aspetto di uno dei Faraglioni di Capri,
 Emilio Pucci di Barsento, Firenze, 1 settembre 1950,
(Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Industria,
 del Commercio e dell’Artigianato, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi).


Intervista ad Emilio Pucci, Settimana Incom, 24 gennaio 1964 da Youtube http://youtu.be/cZyVk6AjzWI
"Noi siamo in fondo venditori di fantasia...
...le nostre idee non sono allo stato di idee, ma allo stato di cose fatte.
Nel realizzare una idea, la realizzo attraverso il movimento delle persone.
Il nostro lavoro è fondato sull'iniziativa di ciascuno, un lavoro in cui esprimiamo nella maniera più libera le nostre idee."
  Emilio Pucci - Estratto dall'intervista "Pensiamo alle Signore", Settimana Incom, 24 gennaio 1964.
Innovatore della figura femminile, proietta la donna verso la liberazione dagli abiti formali ed usuali: le veste in modo comodo, sfoggiando collant, scarpe piatte, minigonne, sperimentando colori ed inserti techno
L’artista ha grande attenzione per la comodità, inventa il mini abito che non aveva bisogno di essere stirato per essere indossato e brevetta il tessuto Emilioform composto dashantung di seta più helanca, egli abbina questa combinazione elastica a stampe, a forme organiche di Art Nouveau, con andamento elastico e comodissima vestibilità.
Le donne di Pucci dicono no alle costrizioni dei corsetti e delle gonne scomode e ingombranti, lasciandosi travolgere dalla leggerezza dei suoi irresistibili modelli.Morbide, sexy, le sue creazioni dalle linee fluide accompagnano dolcemente le curve naturali del corpo femminile, finalmente libero nei movimenti.
Fantasie stilizzate, geometriche e tinte incredibilmente fresche contribuirono alla creazione di uno stile del tutto rivoluzionario, radicale nei confronti della moda dell'epoca.Stile ancora oggi attualissimo, ricercato dalle donne di tutto il mondo, accattivate dal segreto di Pucciun inconfondibile gusto cromatico, accompagnato da una grande qualità di disegno, unito al forte desiderio di liberare dai rigidi schemi, la sensualità della donna "moderna", una donna che vuole essere comoda nelle più varie occasioni, dalle piste di sci,al lavoro come hostess in aereo, alle passeggiate in città, senza rinunciare alla propria femminilità.
[…] “A differenza di quelli concepiti dagli altri creativi più grafici e dai francesi (decisamente più pittorici), i tessuti concepiti da Emilio Pucci mostravano un disegno asciutto, colori puri entro contorni netti e taglienti che non indugiavano in sfumature e apparivano quasi altrettanti smalti champ levé. Gli abiti di Pucci si riconoscevano da lontano; erano fortemente “identificabili” e identificanti. Nella loro forte e ariosa modernità, tutti i prodotti Pucci avevano pur sempre il sapore della “sartoria” di grande eleganza e perciò il nome “Emilio”, che appariva con insistenza scritto tra le campiture vivamente colorate dei disegni dei suoi tessuti, colpiva un po’ tutti: oggi possiamo dire che l’idea era tanto moderna da apparire stravagante per la curiosa spregiudicatezza.” […] “ha spostato decisamente in avanti certi consolidati equilibri del comportamento comune e perciò ha contribuito piuttosto alla formazione e al consolidamento di quell’articolato, multiforme e creativo italian style entro il quale lo stesso “design italiano” si staglia.
Alessandro UBERTAZZI, Un’idea di modernità elegante, relazione alla conferenza Emilio Pucci; un fashion designer alla ricerca della qualità, conferenza tenuta presso il CdL in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, Cadenzano, 9 novembre 2004, citato e trascritto in: Elisabetta BENELLI, Bellezza, eleganza e lusso/ Design e moda nel pensiero di Alberto Ubertazzi, ediz. Alinea, Firenze 2009, 1° ediz., pag. 53.
Dal 1961 cominciò a porre la propria firma su diverse serie di prodotti non di abbigliamento.
Il marchio tedesco Rosenthal gli commissiona il design di una linea di vasi e accessori per la casa in ceramica, con colori e disegni dall'effetto luminoso.
 
 Emilio Pucci, Coffee Pot & Demitasse Cup Set, produzione Rosenthal, 1961
  Emilio Pucci, Lichterfelde Coffee Set, produzione Rosenthal, 1961
Emilio Pucci, Studio Flower Set, produzione Rosenthal, 1961
  Emilio Pucci, Vivara Vase, produzione Rosenthal, 1965
Dal 1965 crea una propria linea di biancheria e prodotti per la casa, prodotta da Springmaid, dove appare evidente lo stile Pucci dei colori e delle stampe e quasi un anticipo di quello che sarà, qualche anno dopo, l'uso dei colori nella produzione dei tappeti.
Emilio Pucci, Olive-Multi Cotton Beach Towel, produzione Springmaid, 1965 da:STYLEBOP.com http://www.stylebop.com/de/designers/lingerie/151536-emilio-pucci-beachwear.html
Emilio Pucci, Hand Towel, produzione Springmaid, 1965 da ETSY.com http://www.etsy.com/it/listing/157970830/anni-60-anni-70-emilio-pucci-springmaid 
Nel 1965 cura l'aggiornamento dell'immagine della Braniff International Airlines con una brillante e caleidoscopica serie di colori alla moda.
-“La maggior parte delle hostess in aereosono vestite come se stessero viaggiando su autobus nel 1925.”-
Emilio Pucci, tratto da un'intervista rilasciata per  l'articolo: "Pucci abiti per le hostess Arline per l’età jet - La tonalità laggiù è selvaggia." in  LIFE, 3 dicembre 1965, pag 76.
Di conseguenza, Pucci, eseguì alcune spettacolari fasi correttive, creando una divisa adatta per l’epoca, ideando una sorta diguardaroba multistrato (*), dai colori accesi e a arricchite da un casco a bolla in plastica, oltre ad una serie di accessori da viaggio coordinati.
I nuovi abiti, così, non apparivano sfacciatamente militari ma risultavano creati per dare un aspetto più elegante all’equipaggio e soprattutto maggiore funzionalità, infatti furono progettati non solo per aiutare le hostess a realizzare molti lavori, ma anche per aiutarle ad affrontare i cambiamenti climatici drastici cui erano sottoposte. In ogni fase del volo, dal decollo, al cocktail, alla cena e all’atterraggio, emergeva semplicemente fuori un altro strato.
Emilio Pucci, collezione Gemini IV "The Air-Strip", 1965
Per non essere da meno la Braniff dipinse le fusoliere dei suoi aerei con sette colori sgargianti ripresi dai colori dei tessuti.
Tratto da :  Pucci abiti per le hostess Arline per l’età jet - La tonalità laggiù è selvaggia. LIFE, 3 dicembre 1965, pp 76-77.
(*) Il guardaroba multistrato era una sorta di set di abiti, indossati tutti insieme, partendo da una tutina e una tunica leggera per finire ad un cappotto reversibile che veniva indossato di un colore all'imbarco e un altro allo sbarco, la collezione fu per questo soprannominata The Air Strip. Il tutto era reso possibile dall'utilizzo di materiali leggeri, ma al contempo che garantivano un benessere termico.






Emilio Pucci, sciarpa della collezione Gemini IV "The Air-Strip", 1965


















Emilio Pucci,  Ports of Call, 1966



Emilio Pucci,  Classic, 1968
foto da: MODCOLORS OF BARBIE http://www.modcolors.com/braniff/bn6576.html
Giunto alla fine di quel decennio di rivoluzioni e successi, Pucci realizza quelli che verranno soprannominati "dipinti da pavimento in lana" per Dandolo y Primi in Argentina.
Tappeti, prodotti in edizione limitata, in dodici differenti patterns e cinque combinazioni di colori: toni della terracolori del gelatocolori del soletoni della notte e spettro del rosa.  



Emilio Pucci, tappeto serie Giardino, produzione Dandolo y Primi, 1969
Nel 1970 David Scott, Alfred Worden e James Irwin, l'equipaggio designato per la missione NASA Apollo 15, dopo aver passato al vaglio centinaia di proposte per la loro Mission Patch, contattano Emilio Pucci, ormai all'apice del successo negli Stati Uniti, che insieme a loro realizza lo stemma che allunerà il 30 luglio 1971.
Emilio Pucci, David Scott, Alfred Worden, James Irwin, Mission Patch Apollo 15, 1970
 da: NASA http://www.nasa.gov/sites/default/files/images/336984main_15-lg.jpg
Link di riferimento: 
Marisa CANCILLERI, L'esempio di Emilio Pucci di Barsento, magnifico Fiorentino nel Mondo, in FIORENTINI NEL MONDO, da: http://www.fiorentininelmondo.it/it/home/278-lesempio-di-emilio-pucci-di-barsento-magnifico-fiorentino-nel-mondo.html
AAVV, Giovanni Battista Giorgini, in S.A.N. del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, da: http://www.moda.san.beniculturali.it/wordpress/?protagonisti=giorgini-giovanni-battista
AAVV, Emilio Pucci, in S.A.N. del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, da: http://www.moda.san.beniculturali.it/wordpress/?percorsi=emilio-pucci-1914-1992
AAVV, Mission Patch Apollo 15, in TRANQUILLITY BASE, da:  https://tranquillitybase.wordpress.com/2011/07/31/mission-patch-apollo-15/
Franca SOZZANI, Elasticizzato, in VOGUE.IT, da: http://www.vogue.it/magazine/blog-del-direttore/2012/01/6-gennaio#sthash.6hPCGw6a.dpuf
AAVV, Emilio Pucci, in PORTALE MODA ITALIANA, da: http://www.portaledellamodaitaliana.it/opencms/opencms/web/rete-storica/enti/FASHION-DESIGNER-AUTORE/E/EMILIO-PUCCI-/
Kristen LAIRD, Kris likes... Emilio Pucci in the home, in KRISTEN LAIRD DESIGN, da: http://kristenlaird.com/2010/09/20/kris-likes-emilio-pucci-in-the-home/
 il tappeto di alta moda disegnato da Emilio Pucci in TAPPETI.INFO, da: http://www.tappeti.info/portale/curiosita/il-tappeto-di-alta-moda-disegnato-da-emilio-pucci

Antonino Sinicropi
Giuliana Randazzo
Andrea Luigi Stilo
Angela Santoro
Maria Rosa Marra
Maria Rita Ollio
Antonina Marguccio
Valentina Startari
Manuel Rocca

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