lo spunto del post dal suo commento del : 24 ottobre 2013 17:20
1.
essendo una citazione, non capisco come ancora debba vedere citazioni non trascritte correttamente! idem per il resto. quindi un post inutile perché a chi serve un esercizio, se tale è in un corso, se non si può distinguere quale, e che, e come, e se, parte di approfondimento, di scelta di termini etc. da parte dell'allievo/a?
2.
avevo suggerito e continuo a sostenere come avevo già scritto
nel punto 2: "Inoltre iniziare con le immagini di questi 2 orrori e sotto il titolo Zanuso etc crea un enorme equivoco, quindi deve rimpaginare il brano con gli esempi di cui si parla a fianco. "
E nel punto 5:
"almeno 2 parole di presentazione sul link della puntata, invece di quell'orrore di traverso..."
ovvero che la sequenza delle immagini ha e abbia il suo significato: di che stiamo parlando? del prodotto Zanuso, ok. innovativo? se si perché. punto.
Nisba,
il link non solo non ha alcuna riga di presentazione ma è addirittura all'inizio del post: quindi sarebbe la cosa più importante!!??? vogliamo parlare del prodotto innovativo o dell'avvento del televisore di massa?
trattasi nella citazione di E M 'Algol per Brionvega, 1964.
infatti la parte del post (purtroppo in fondo) sul prodotto-"cagnolino" funziona, funzionava già prima quando ho scritto nel punto 6: "6. finalmente arriviamo alla parte che succosa, come ho spiegato in testa, dopo la citazione di Mari"
3.
chi è da: Anon ? sta per Anonimo? non ci posso credere! "fonte sconosciuta?" "confidenziale"?
Scherza?
e un testo come quello di Dorfles, con titolo ed editore, mi diventa anonimo?
e messo all'inizio del brano riportato?
4.
Passiamo agli spunti che possono scaturire - sempre in linea con la citazione di E.M. - (che ovviamente merita riflessioni, approfondimenti etc etc): niente di suo? solo un collage di trafiletti? va bene ugualmente, magari una scheda, con un po' di sintesi "Il televisore Doney vinse il Compasso d'Oro nel 1962."
su 9 parole 3 erano sufficienti, etc, ma soprattutto, uno è in su, stop e poi ci buttiamo su prodotti precedenti, con schemi, tubi catodici, ventole e paragoni?
ma di che stiamo parlando?
del televisore portatile, ma diverso da altri e portatili
e perché
o della tv di massa?
di un oggetto di design o di un esempio di cattivo gusto/kitsch,
e se si perché?
e 5!! PERCHé? perché tirare in ballo un televisore prodotto nel '48, uno del '60, uno del '62 per infine parlare pochissimo di quello del '64? Solo nel '64 Zanuso realizza almeno 11 prodotti di cui 3 sono televisori?
(e soprattutto, qualche anno dopo, creerà in assoluto l'oggetto più famoso nella storia del design, se davvero vogliamo parlare di televisori: ma non voglio anticipare nulla) e Premio Compasso d'Oro per la seggiolina per bambini Kartell già presente nelle mie Lezioni?
è un post che non possiamo utilizzare. cp
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ok, quindi ha completato, ora lo leggo e lo valuterò. questa fase Autrice è conclusa.
da:
Marina Arillotta | |||
a: | "deepsdesignbycp@gmail.com" <deepsdesignbycp@gmail.com> | ||
data: | 11 novembre 2013 08:13 | ||
oggetto: | Correzione effettuata sul mio post |
08:13 (9 ore fa)
|
ieri ho corretto il mio post, ma attualmente è in "Post più vecchi" e pertanto non è immediatamente visibile.
Cordiali saluti,
Marina Arillotta
non è necessario che mi scriva tramite posta elettronica se i suoi dubbi sono in merito al post, può collocali dopo la mia correzione, in mdo che la cosa sia chiara ed utile per tutti, che torno a ripetere deve servire a TUTTI. non trascrivo io tutta la sua lettera, anzi 2, anzi... vabbé xké possa essere lei a scegliere di farlo se integralmente o meno.
Se ancora non le ho risposto è xké sono 1.
nel senso che anche se non dovessi né mangiare né dormire né vivere spensieratamente qualche ora, ho cmq altro lavoro da sbrigare ed altri post da correggere quindi come dire: deve aspettare di nuovo il suo turno... ne parleremo a lezione, non c'è scadenza, quindi don't worry e sì certo i post + vecchi si allontanano, se vuole può ridatare il suo, anzi, lo faccio io, dopo aver inserito in alto la sua reale data posta in basso con la firma...
Gentil.ma Prof. Polidori,
mi spiace, ma ho dovuto inviare la seconda mail per indicare che i dubbi esposti nella prima li avessi risolti e pertanto avessi provveduto a correggere il post seguendo le sue indicazioni. Spero di non aver fatto altri errori. La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
2. Inoltre Iniziare con le immagini di questi 2 orrori e sotto il titolo Zanuso etc crea un enorme equivoco, quindi deve rimpaginare il brano con gli esempi di cui si parla a fianco.
3. La terza immagine (Domus) non so a che serva.
4. del brano sul kitsh, riportarlo come ha fatto lei, dopo tutte le mie indicazioni, può considerarsi fortunata che siamo lontane...
5. almeno 2 parole di presentazione sul link della puntata, invece di quell'orrore di traverso...
6. finalmente arriviamo alla parte che succosa, come ho spiegato in testa, dopo la citazione di Mari, va però corretta esattamente come ho richiesto a Sara, e come ho richiesto e riscritto più volte, ma l'individualismo è accecante ed assordante, quindi lo devo ripetere a ciascuno?!? ecco il link del banner: DEEPS Design by Cecilia POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested - 2: come fare una bibliografia
uffa!
cp
pubblicato in ritardo! impossibile leggerlo e valutarlo prima della lezione (a parte il fatto che non era visibile...) quindi non l'ho ancora letto, ho solo dato un "shaking" alle immagini... cp
Anni '50, è arrivata la televisione: cosa accade nelle case italiane?
soggiorno con televisore anni '50 |
"Quando non si costruiscono più le case in funzione di nessi concreti […] la casa diventa un’invenzione fra molte altre […]. E, un giorno, la casa accoglie tra le sue suppellettili un televisore. Il televisore entra in casa tra molte diffidenze. È ingombrante, poco sicuro, costoso, stilisticamente non amalgamabile. Poi l’apparecchio scopre l’astuzia dell’anonimato, del travestimento in elettrodomestico: «Gli anni Cinquanta e Sessanta non rappresentano solamente il trampolino di lancio per la diffusione della televisione come media, ma ne vedono anche la pressoché definitiva messa a punto come oggetto: lo sviluppo tecnologico e la ricerca condotta sul design trasformano la televisione spogliandola degli eccessi formali e delle pesantezze della decorazione. L’involucro viene ricreato, lo schermo si allarga, la linea si precisa e l’oggetto acquista piena autonomia enfatizzando la sua funzione», così recitava un vecchio catalogo di televisori. Da oggetto di passatempo e arredamento il televisore diventa ben presto un sottile sabotatore delle più consolidate filosofie dell’arredamento. Senza stile, senza stili, senza legami con lo spirito d’epoca, il televisore diventa il vero centro della casa. Dove si insedia il televisore? Naturalmente nel punto più indifeso della casa: il soggiorno. […] Gli oggetti d’arredo, le linee architettoniche, la suddivisone dello spazio giorno dopo giorno si conformano con quel fantasma che abita la casa, con quel provvisorio risanatore che è il collante televisivo. Il televisore ha mutato ogni casa – anche la più umile, anche la più kitsch, anche la più perfettamente borghese […]”.
cfr: Aldo Grasso, Il grande simulacro, in AD, Edizioni Condé Nast supplemento al n 371, 2012, pag. 19
Anni '60, design italiano: e il televisore si evolve
Marco Zanuso & Richard Sapper |
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2011, pag.73, dalla riga n 7 alla riga n 22.
TV / radio RA103-D-5, DuMont, 1948 |
“Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto edito da Mazzotta […] è una vera pietra miliare per la comprensione e l’evoluzione del “cattivo gusto” dell’arte
moderna; afferma che alcuni capolavori della storia dell’arte come il Mosé di
Michelangelo, la Gioconda di Leonardo sono «divenuti emblemi kitsch perché ormai
riprodotti trivialmente e conosciuti, non per i loro autentici valori ma per il
surrogato sentimentale o tecnico dei loro valori». «L’industrializzazione culturale
- afferma Dorfles – estesa al mondo delle immagini artistiche ha condotto con sé
un’esasperazione delle tradizionali distinzioni tra i diversi strati
socio-culturali. La cultura di massa è venuta ad acquistare dei caratteri assai
diversi (almeno apparentemente) dalla cultura d’élite, e ha reso assai più
ubiquitario e trionfante il kitsch dell’arte stessa».
da: Anon., Dorfles e il kitsch, in Domus, 2012 - http://www.domusweb.it/it/notizie/2012/07/23/dorfles-e-il-kitsch.html
televisore portatile TV8-310, produz. Sony, 1960
|
Entrambi questi prodotti
respingevano la nozione di “prodotto mobile” molto popolare in quel periodo, a
favore di una forma più high-tech, allegra e divertente, le cui dimensioni
erano dettate da quelle del tubo catodico. Il Doney faceva a meno dei
quattro anelli per il montaggio che, fino a quel momento, avevano costituito il
metodo più comune per tenere fermo il tubo a raggi catodici nel corpo del
televisore: si avvaleva, invece, di un profilo che avvolgeva il tubo,
definendone la forma compatta a barile. Le componenti interne erano montate
nello spazio disponibile attorno al tubo, e tutto era contenuto in una scatola
unica. Le numerose ventole necessarie per questo tipo di configurazione, erano
sottolineate dalla collocazione dei pulsanti e dei sintonizzatori. Tale era l’orgoglio per la forma
ottenuta e per il rapporto che essa aveva con la parte interna
dell’apparecchio, che la prima serie fu prodotta in acrilico trasparente. Il
televisore Doney vinse il Compasso d'Oro nel 1962."
da: Anon., Design in 1000 oggetti 501-600 , Gruppo editoriale L’Espresso pubblicata su licenza di Phaidon Press Limited, Roma, 2008, oggetto n°581.
televisore portatile Doney 14,
di Marco Zanuso e Richard Sapper per
Brionvega, 1962
|
"Il televisore Algol si piega verso l’alto per andare incontro allo sguardo dell’osservatore."
da: Anon., AZ Design, Mondadori Electa, Milano, 2008, pag. 88, righe 6 e 7.
da: Anon., AZ Design, Mondadori Electa, Milano, 2008, pag. 88, righe 6 e 7.
“Zanuso lo paragonò a un cagnolino seduto che guarda in alto la sua padroncina, effetto creato dall’inclinazione verso l’alto dello schermo. I designer collocarono i tasti di controllo e l’antenna alla giunzione della parte inclinata con il corpo vero e proprio del televisore, creando così una semplice unità organica e permettendo di trovare facilmente i tasti anche al buio. La plastica esterna del televisore è stata concepita per essere pulita con facilità: la sua maniglia di metallo, quando non è in uso resta a filo, mentre quando è utilizzata per trasportare il televisore è robusta e sicura.”
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2011, pag.73, dalla riga n 7 alla riga n 22.